BrandMeister ha sempre appoggiato l’uso di nuove tecnologie e le sperimentazioni dei vari protocolli digitali radioamatoriali. Basta vedere la diffusione dei “TG multiprotocollo“, dove confluiscono le modalità radio DMR, C4FM, DSTAR e altro, per poter parlare tutti assieme. Ma ugualmente rimane prerogativa l’ottimale qualità del network BM e la completa fruibilità dello stesso per tutti i colleghi radioamatori.
Ricordiamo che BM è un network mondiale, costantemente in sviluppo con ottime e funzionali implementazioni e deve seguire delle direttive indicate dagli sviluppatori del software affinchè ci sia un comune “modus operandi”.
Ugualmente è propositivo l’utilizzo di software open source e di collegamenti tra sistemi diversi tra loro purchè in maniera funzionale e con qualità, organizzata e autorizzata dagli sviluppatori mondiali.
Il server HBLink-BM2222, gestito da un team di sistemisti informatici e in stretto coordinamento con il team BM Italia, permetterà la fruibilità di flussi verso i sistemi HBLink sperimentali che ne faranno richiesta, affinchè a tutti sia data la possibilità di capirne il funzionamento e gestire delle micro infrastrutture di rete senza la necessità di creare inutili TG, ad ausilio dei colleghi che già hanno programmato le proprie radio e non rimangono così tagliati fuori dalle comunicazioni. Inoltre appoggiare le personali operatività di rete (i propri ripetitori e implementazioni di secondarie strutture di rete) ad HBLink-BMsignifica disporre di tutti i vantaggi e i “plus” che il mondo BM (e non solo) offre, sfruttando una capillare copertura del territorio.
Quindi avanti con la sperimentazione, ma senza provocare problemi agli utilizzatori dei sistemi ripetitori, già abituati nel tempo ad utilizzare le risorse in configurazioni ormai proprie. Non dobbiamo pensare a creare reti alternative ma spingere l’interesse nel comprendere la funzionalità di sistemi software e hardware legati al mondo radioamatoriale.
Molti ricorderanno che già in passato BM si era avvicinato al mondo HBLink ma purtroppo il progetto era naufragato per volontà di alcuni sysop che osteggiavano aimè le regole degli sviluppatori per loro velleità personali, non ultima l’idea di creare in seguito un ecosistema indipendente acquisite le competenze e risorse disponibili.
L’auspicio è che questo pensiero sia tramontato, in una ottica di comune sviluppo e potenzialità del network.
Si raccomanda ai colleghi che hanno interesse a sperimentare in proprio i vari software radioamatoriali open source di scrivere a
e di concertare con i sysop le migliori modalità di utilizzo, affinchè i network “BM/DMR+/HBLink” (e in futuro prossimo altri) possano operare al meglio delle risorse disponibili.
Condividere significa crescere assieme, e la pluralità di lingue deve portare ad un costruttivo mondo accessibile a tutti, dove esistono regole ma in maniera maggiore vantaggi.
Il Talker Alias, molto spesso abbreviato come TA, fa parte dell’insieme di protocolli di classe Inband Data Service dello standard DMR , introdotti nell’anno 2016 da ETSI con la pubblicazione delle specifiche ETSI TS 102 361-2 V2.3.1 (2016-02).
L’Inband Data Service è una modalità di trasmissione particolare, in cui i dati supplementari da veicolare vengono incorporati nei pacchetti di trasmissione della voce, quindi senza occupare altro spazio, oltre a quello già utilizzato per la trasmissione del flusso audio, rendendo quindi questo servizio di estrema utilità e con “costo zero“.
Lo standard ETSI prevede l’invio di queste stringhe codificate a 7, 8 oppure 16 bit, frammentate da 1 a massimo 4 blocchi, a seconda del numero dei caratteri da trasmettere:
Ecco spiegato perché la stringa non viene immediatamente visualizzata sul display della radio; questo accade perché il terminale deve ricomporre la stringa attendendo di aver ricevuto tutti i blocchi di informazione, quindi più corta sarà la stringa, meno tempo impiegherà ad essere ricomposta e visualizzata.
Allo stesso modo possono venire trasmesse anche le coordinate GPS; mentre viene trasmesso l’audio la radio aggiorna la posizione e la invia con continuità, questa funzione viene definita In Call GPS.
La sua utilità consiste nel poter trasmettere dal terminale radio (e non solo) una stringa di caratteri, che viaggia in maniera trasparente sia via RF che via IP, permettendo ai corrispondenti destinatari delle chiamate di gruppo e private di riceverla nei propri terminali, i quali mediante le loro impostazioni locali, potranno scegliere o meno di visualizzarla sul display, scegliendone anche la priorità, rispetto ai dati presenti nella rubrica dei contatti della radio.
L’applicazione più naturale, sia in campo civile che radioamatoriale, è ovviamente quella di identificare in maniera univoca l’identità di chi trasmette in maniera “leggibile“, visto che lo standard DMR identifica i terminali con un semplice numero, chiamato Radio ID, che a noi umani dice ben poco.
Nel nostro mondo dei Radioamatori, quali sono le due singole informazioni più importanti per identificarci in maniera univoca e comoda per chi riceve ?
Nominativo
Nome operatore
L’informazione assolutamente necessaria è il nominativo, il nomeoperatore invece è estremamente comodo per fare QSO; infatti nei nostri contatti privati memorizzati nella radio, inseriamo abitualmente solo queste due informazioni, che sono brevi, essenziali e indispensabili.
Ecco perché il Talker Alias, se ben utilizzato nei terminali radio compatibili, può tranquillamente sostituire la rubrica dei contatti, quindi di impagabile comodità in quanto i dati si aggiornano dinamicamente.
Perché diciamo che il TA deve essere ben utilizzato? Perché la configurazione accurata di questa informazione deve essere effettuata da chi lo trasmette, includendo solo il nominativo e il nome, il primo completamente in maiuscolo, il secondo solo con l’iniziale maiuscola.
Tutte le altre informazioni (quali il tipo di radio, il QTH, portatile, /M, DMR ID, mobile, op. davanti al nome, indirizzi email ed altre cose di fantasia), non solo non sono rilavanti o ridondanti, ma spesso sono anche incoerenti rispetto alla circostanza del momento, perché non sono solidamente riferite al nominativo, ma bensì ad una condizione solo temporanea, che generalmente varia nel tempo. Voi le inserireste nella vostra lista contatti? 😉
Ormai sono tanti i terminali che supportano la visualizzazione del Talker Alias, quindi vale la pena di uniformarsi tutti per il corretto utilizzo di questa funzione, armonizzando la rete DMR il più possibile, anche per rispetto di chi ci ascolta e visualizza le informazioni sul display della radio.
La gestione BrandMeister del Talker Alias
La rete BrandMeister ha due modalità di gestione dell’informazione contenuta nel Talker Alias:
Pass-Thru
Sconsigliata
Quando laradiotrasmette il Talker Alias, lo stesso transita fino al master server di BM, che successivamente lo invia a tutti i ripetitori Hytera e ai sistemi MMDVM, ma non ai ripetitori Motorola, eliminandolo dai pacchetti dati, garantendo così l’assenza di problemi dovuti alla loro incompatibilità con il protocollo (interruzioni sull’audio di chi riceve). Questa modalità non è però mai consigliabile, perché si corre il rischio di trovarsi localmente a transitare inconsapevolmente su un ripetitore Motorola, creando problemi a chi ci ascolta. Il Talker Alias generato dalla radio ha la priorità su quello generato lato server, quindi transitando da dispositivi compatibili, la rete BrandMeister lo veicolerà in maniera trasparente solo verso i ripetitori che lo possono accettare.
Generazione lato server BM del Talker Alias
Preferibile
Quando la radio non trasmette il Talker Alias lo stesso verrà generato automaticamente a livello di rete, o dal master server di BrandMeister, o da una delle applicazioni, tipo SAP, AutoPatch, D-STAR o Gateway YSF. Questa modalità è quella da preferire sempre, in quando i dispositivi non compatibili non riceveranno mai dalla rete il Talker Alias, e anche trovandosi a transitare da un ripetitore Motorola, non trasmettendolo dalla radio, non ci saranno problemi, contrariamente a quando la radio lo trasmette.
Come viene generato il Talker Alias dal Master Server?
Per generare questa stringa di testo il server utilizza due informazioni in suo possesso:
Nominativo – ricavato dal database degli ID registrati
Nome – testo contenuto nel campo APRS Text, modificabile nella propria area SelfCare
Nel caso usiate un sistema DVSwitch, nel file di configurazione DVSwitch.ini, si raccomanda di commentare la linea TalkerAlias = …….. , in questo modo non verrà forzato un TalkerAlias diverso dal vostro, già impostato in SelfCare;
Si raccomanda fortemente di mettere nel campo APRS Text solamente il proprio nome, o solo il primo dei propri nomi, con il primo carattere maiuscolo e il resto minuscolo, quindi una sola parola. In questo modo tutti i Talker Alias in rete saranno armonizzati, con tutti i grandi vantaggi spiegati.
L’utilizzo degli ID a 9 cifre per gli Hot Spot aumenta la probabilità di non incappare nella protezione Wild-PTT di BrandMeister, che blocca per un ora ogni ID che da più di 3 colpi di PTT in 5 secondi.
Se si usa lo stesso ID per la radio e per l’HotSpot, i colpi di PTT valgono doppio, quindi ne bastano due in 5 secondi per sforare e rimanere bloccati per un ora.
In APRS l’Hot Spot verrà visualizzato come IpzXXX-Hn
Esempio: IK2UIZ-H1 nel caso che le due ultime cifre aggiunte siano 01
Utilizzando questo metodo, ogni HotSpot verrà automaticamnte correlato al nominativo del radioamatore, che potrà quindi configurare in autonomia i propri Hot Spot via Self Care dalla Dashboard di BrandMeister, eliminando anche la necessità di richiedere ID aggiuntivi come in passato, oggi totalmente inutili e scomodi.
Se vi trovate ad avere ripetitori con ID a più di 6 cifre, siete pregati di contattare il Team, per richiedere un ID provvisorio, dichiarando che siete in attesa di autorizzazione dal MISE, ed elencando i ripetitori interessati, al seguente indirizzo e-mail: